Anno 1937-38 - Il primo plotone alpini in congedo di Cavasso Nuovo viene costituito tra il 1937 e 1938 su invito del Maggiore Antonelli cav. Pietro Comandante la compagnia alpini di Maniago.
Fondatori del Gruppo sono: De Marco Giovanni, Del Negro Olimpio, Pontello Francesco, Bier Giovanni, Francescon Antonio ed una ventina di soci.
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Anno 1949 - Il gruppo rimarrà inattivo dall'inizio del secondo conflitto mondiale; poi parteciperà a diverse manifestazioni locali compresa l'adunata del 1949 a Pordenone; dopo di che si disgregherà.
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Il socio fondatore Francescon Antonio propone la costruzione in cemento armato di uno scarpone alpino, che verrà fatto dalle sapienti mani dell'anziano Alpino Della Valentina Sebastiano. Tale opera, essendo un simbolo alpino, è tuttora conservato e custodito dal ricostituito gruppo alpini di Cavasso Nuovo.
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Anno 1974 - Il 25 agosto 1974 Cavasso Nuovo benedice il suo gagliardetto. Sono presenti gli Alpini dei paesi viciniori. La Messa è celebrata da Don Antonio De Stefani, parroco locale. Madrina è la signora Adamella Della Valentina, figlia di un vecchio Alpino della grande guerra. Il corteo sfila per il centro del paese, si porta al monumento dei Caduti a deporre una corona di alloro. Parlano il sindaco di Cavasso Nuovo e l'oratore ufficiale, presidente Candotti.
Animatore dell'attività alpina a Cavasso è la Medaglia di bronzo Pessa Giovanni, 8° Rgt. Alpini, di Antonio, da Pasiano (Udine).
«Alpino fuciliere, durante azione nemica, impugnava un incile mitragliatore reagendo risolutamente al fuoco avversario. Benché gravemente ferito ad un braccio risolutamente non abbandonava l'arma se non dopo essere stato sostituito. Bell'esempio di attaccamento al dovere e di amar patrio».
- Quota 810 di Zebran Alto, 10 dicembre 1940.
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Altri decorati sono:
- Francescon Osvaldo, da Cavasso Nuovo, cl. 1891, Caporal Maggiore nell’8° Reggimento Alpini, Medaglia d’Argento al V.M. con la motivazione:
«Durante l’attacco di una posizione, trovandosi isolato con la propria squadra, energicamente assaltava un numero so gruppo di nemici e, dopo vivissima lotta, corpo a corpo, riuscì a fugano rendendosi padrone della posizione».
- Monte Freikofel, 6 giugno 1915.
Lo stesso ebbe tre encomi solenni commutati poi in Croce al V.M.
- Il primo il 23 marzo 1913 ad Assaba con la motivazione:
«Disimpegnò il servizio di aiutante di sanità con zelo, coraggio e intelligenza provvedendo al sollecito ritiro dei feriti in terreno esposto al fuoco nemico».
- Assaba, 22 marzo 1913.
- Il 29 giugno 1916 alla Selletta Freikofel, essendo stato danneggiato l’appostamento della sua mitragliatrice, continuava il fuoco finché veniva travolto dallo scoppio di una granata avversaria.
- Come Sergente Maggiore, a Monte Chiesa, il 24 luglio 1916, di pattuglia, con calma e arditezza si portava fin sotto i reticolati nemici mettendo in fuga una pattuglia avversaria. - Come aiutante di battaglia a Monte Solarolo, 11 e 14 dicembre 1917.
«Esempio di attività, durante violento fuoco di artiglieria nemica, con suo profondo sprezzo del pericolo, fu di sprone ai soldati durante gli attacchi».
- Cavaliere di Vittorio Veneto Angelo Maraldo della classe 1890, sergente dell’Ottavo Alpini, combattente in Libia e nella prima guerra mondiale. Medaglia di bronzo:
«Travolto e ferito da granata non abbandonò il suo posto e, incoraggiando coll’esempio i suoi soldati, vi rimase fino ad azione ultimata».
- Pal Piccolo 27-8- 1915.
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