Anno 1933 - Il 26 marzo 1933 si costituisce il Gruppo di Chions. Ci si trova nella sala «Cesco» assieme agli Alpini di Azzano X° e il Ten. Pellegrini, segretario del comune, che legge i regolamenti. Parla quindi, applaudito, il Ten. Salvadori in rappresentanza del Vice-Comandante la Sezione di Pordenone, Ten. Stievano. Seguono brevi, applauditissime parole di Don Janes. E' pure presente il segretario della Sezione di Pordenone Chiussi.
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Anno 1945 - Animatore dell'attività è il Capogruppo Beppi Toffolon classe 1918, del 3° Art. Alpina, Gruppo Conegliano. Nel settembre 1945 prende in mano il Gruppo, ne è eletto capo nel 1949 .
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Anno 1947 - Nel 1947, nel cimitero di Chions viene posta una navicella in cemento raffigurante il Galilea, con riportati i nomi dei sei Alpini locali scomparsi nell'affondamento, cioè: Marino Moretti, Luigi Lucca, Gino Bidinot, Evaristo Daviotti, Bruno Brun e Lino Corazza. L'opera è dell'alpino Dariotti Vittorio.
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Anno 1950 - Il 30 aprile 1950, a Chions, viene ricordato Antonio Marson, medaglia d'argento. La bella cerimonia si svolge nella palestra scolastica; sono presenti il vessillo del Comune, il Sindaco ed il consiglio comunale, il parroco e le autorità locali e della zona, le scolaresche e le associazioni d'arma. Rende gli onori un plotone del battaglione «Cividale», i gagliardetti dei Gruppi A.N.A. di Pordenone, Chions-Basedo, Tajedo, Fiume Veneto, Azzano Decimo. Il sindaco, generale commendator Ugo Medori abbraccia Rodolfo Marson (fratello di Antonio) e gli appunta la medaglia d'argento; egli quindi pronuncia un patriottico discorso. Gli fa seguito il parroco. Poi parla l'alunno Luigino Mattiuzzi a nome delle scolaresche. E' stata poi la volta dell'oratore ufficiale dr. Guido Scaramuzza, Presidente della Sezione A.N.A. il quale parla delle glorie della Julia ed in particolare dell'eroico comportamento di Antonio Marson, ben meritevole della medaglia d'argento concessagli. Quindi, segue una bicchierata d'onore. In tale occasione è aggiunta una lapide marmorea al Monumento dei Caduti a ricordo dei Caduti della guerra 1940-45.
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- Medaglia d'Argento al Valor Militare a Marson Antonio di Luigi da Chìons (Udine) classe 1922, Btg. Gemona, con la motivazione:
«Degente in un ospedaletto da campo per malattia, venuto a conoscenza che il suo reparto era impegnato in duro combattimento, raggiungeva il suo plotone. Caduto il capo arma prendeva il fucile mitragliatore incitando i compagni alla resistenza. Portatosi con l'arma in posizione scoperta per meglio battere il nemico, incurante del violento fuoco avversario, benché ferito da pallottola al braccio destro, continuava impavido e sereno nella lotta infliggendo al nemico sensibili perdite. Sentendosi prossimo alla fine e rimasto senza munizioni, con strenuo sforzo portava in salvo la propria arma consegnandola al comandante di plotone. Prima di morire baciava la penna, simbolo della sua passione di Alpino».
- Seleny - Jar (fronte russo) 16 gennaio 1943.
- Tra i suoi Caduti, Chions annovera anche la Medaglia d'Argento al Valor Militare alla memoria del Tenente Berengario Ortis, classe 1895:
«Prendeva d'assalto col suo plotone posizioni avversarie, resistendo eroicamente a violenti ritorni nemici, finché colpito da una pallottola mitragliatrice, cadeva immolando la vita in olocausto alla Patria, per (a quale aveva più volte valorosamente combattuto riportando anche gloriose ferite».
- Col D'Echele, 28 gennaio 1918.
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