Mario Candotti (1973-1985)
Nasce ad Ampezzo il 15 ottobre 1915 da Luigi e Silvia Pittini. Chiamato alle armi nel 1939, interrompe gli studi universitari alla Facoltà di lingue di Ca’ Foscari e frequenta il corso Allievi Ufficiali di Complemento a Lucca. Nell’aprile del 1940 conseguiti i gradi di Sottotenente raggiunge il “Conegliano” della “Julia”, comandato dal Col. Rossotto, a Scutari, in Albania, e viene assegnato alla 15^ Btr.. Partecipa così a tutte le ben note tappe della Campagna di Grecia guadagnandosi una Croce di Guerra ed una Medaglia di Bronzo. Il 28 aprile del ’40, giorno dell’inizio delle ostilità, si trova nei pressi di Coritza ed inizia l’avanzata verso Metzovo. Poi l’inattesa, tenace resistenza dei Greci, il loro contrattacco, la strenua difesa ed i miracoli di valore della “Julia” sulle creste e nelle vallate del Pindo e sui monti dell’Albania.
Nel febbraio del 1941 una breve tregua a Valona per leccarsi le ferite e poi, all’inizio di marzo, di nuovo al fronte, a Dragoti, dove risuonano i nomi insanguinati del Golico, della Vojussa e del Beshishtit. A metà aprile, finalmente, grazie all’intervento tedesco, i Greci cedono ed allora ecco la marcia verso Argirocastro, la trionfale parata di Atene, il servizio d presidio nel Peloponneso ed infine il rientro in Italia. Il 2 marzo 1942, alle 11 di sera, il convoglio parte da Patrasso: è il tragico convoglio che entrerà nella storia degli Alpini per l’affondamento del “Galilea”. Poi l’arrivo a Bari, la risalita della Penisola in tradotta e l’arrivo ad Osoppo il 3 aprile. Il 13 agosto incomincia la nuova avventura di Russia. Nel frattempo, è passato alla 13^ Btr. ed è stato promosso Tenente. Appena arrivati in Ucraina, viene mandato a Woroscilowgrad per un corso controcarro ed al rientri al Reggimento, il 23 settembre, ha il comando di una delle tre sezioni della nuova 77^ Btr. controcarri. Incomincia la vita al fronte, sul Don, prima nei pressi di Saprina, poi con tutta la “Julia” a tappare la falla apertasi fra le Divisioni “Ravenna” e “Cosseria” e trova il modo di guadagnarsi la Medaglia d’Argento. Infine, l’odissea della ritirata che inizia nella notte del 17 gennaio 1943 e si conclude il 25 gennaio a Nikolajewka. Poi la lunga marcia fino al centro di raccolta di Gomel, il rientro in Patria a metà marzo, una breve licenza e di nuovo al “Conegliano”, prima ad Osoppo e poi alla caserma “Cantore” di Tolmezzo fino al triste 8 settembre. Rientra a casa deciso a non voler sentir più parlare di guerra, ma le circostanze lo portano all’esperienza partigiana dall’aprile ’44 al 20 giugno 1945.
Tornata la pace si dedica all’insegnamento, come maestro, come direttore e come ispettore didattico, prima nella sua Carnia e poi a Pordenone. Il 4 febbraio 1973 riceve le consegne di Presidente di Sezione da Scaramuzza. Con lui l’attività della nostra, come delle altre Sezioni, ha una brusca sterzata. Il terremoto del 1976, infatti, fa sì che i campi d’interesse dell’A.N.A. si allarghino ed accanto alle sue funzioni celebrative e di ricordo si afferma prepotentemente il voler “onorare i morti aiutando i vivi”. L’impegno di Mario Candotti viene improvvisamente interrotto dal tragico incidente stradale di cui è vittima l’11 maggio 1985.