Canzoni Alpine
TRENTATRE
Dai fidi tetti del villaggio
i bravi alpini son partiti;
mostran la forza ed il coraggio
nei loro volti franchi e arditi.
Son dell'Alpe i bei cadetti,
nella robusta giovinezza
dai loro baldi e forti petti
spira un'indomita fierezza.
O, valore alpin,
difendi sempre la frontiera,
e là sui confin
tien sempre alta la bandiera.
Sentinella, all'erta
per il suol nostro italiano,
dove amor sorride
e più benigno irradia il sol.
Là tra le selve e i burroni,
là tra nebbie fredde e il gelo,
piantan con forza i loro picconi
le vie rendon più brevi.
E quando il sole brucia e scalda
le cime e le profondità,
il fiero Alpino scruta e guarda,
pronto a dare i “Chi va là?”
O, valore alpin,
difendi sempre la frontiera,
e là sui confin
tien sempre alta la bandiera.
Sentinella, all'erta
per il suol nostro italiano,
dove amor sorride
e più benigno irradia il sol.
STELUTIS ALPINIS
« Se tu vens cà sù ta' cretis,
là che lôr mi àn soterât,
al è un splàz plen di stelutis:
dal miò sanc 'l è stât bagnât.
Par segnâl une crosute
jé scolpide lì tal cret:
fra chês stelis nàs l'arbute,
sot di lôr jo duâr cuièt.
Ciol sù, ciol une stelute:
je 'a ricuarde il néstri ben,
tu 'i darâs 'ne bussadute,
e po' plàtile tal sen.
Quant che a ciase tu sês sole
e di cûr tu preis par me,
il miò spirt atòr ti svole:
jo e la stele sin cun té. »
(Autore: Arturo Zardini)
DA UDIN SIAM PARTITI
Da Udin siam partiti
da Bari siam passati
Durazzo siamo scesi
in Grecia destinati.
Ci tocca di partire
con la tristezza in cuor,
lasciando la morosa
con gli altri a far l'amor.
La Grecia terminata,
a Udin siam tornati,
che tosto per la Russia
noi siamo destinati.
E partiremo ancora
con la tristezza in cuor
lasciando la morosa
con gli altri a far l'amor.
Motorizzati a pie',
la piuma sul cappel,
lo zaino affardellato,
l'Alpin l'e` sempre quel
SUL PONTE DI PERATI
Sul ponte di Perati, bandiera nera,
è il lutto degli Alpini che fan la guerra.
E' il lutto della Julia che va alla guerra,
la meglio gioventù che va sotto terra.
Nell'ultimo vagone, c'è l'amor mio,
col fazzoletto bianco, mi dà l'addio.
Quelli che son partiti, non son tornati,
sui monti della Grecia, sono restati.
Sui monti della Grecia c'è la Voiussa,
del sangue della Julia s'è fatta rossa.
Un coro di fantasmi vien giù dai monti.
E' il canto degli alpini che sono morti.
Alpini della Julia in alto il cuore!
Sul Ponte di Perati c’è il tricolore.
Sul Ponte di Perati c’è il tricolore.
LA TRADOTTA
La tradotta che parte da Torino
a Milano non si ferma più,
ma la va diretta al Piave,
cimitero della gioventù.
Siam partiti siam partiti in ventisette,
solo in cinque siam tornati qua,
e gli altri ventidue
son morti tutti a San Donà.
A Nervesa a Nervesa c'è una croce,
mio fratello l'è disteso là,
io ci ho scritto su "Ninetto"
che la Mamma lo ritroverà.
Cara suora cara suora son ferito,
a domani non ci arrivo più;
se non c'è qui la mia mamma,
un bel fiore me lo porti tu.
MONTE CANINO
Non ti ricordi quel mese d'Aprile
Quel lungo treno che andava al confine
Che trasportavano migliaia degli alpini
Su-su correte: è l'ora di partir
Dopo tre giorni di strada ferrata
Ed altri due di lungo cammino
Siamo arrivati sul Monte Canino
E col sereno ci tocca riposar
Se avete fame guardate lontano
Se avete sete la tazza alla mano
se avete sete la tazza alla mano
che ci rinfresca: la neve ci sara'.
SUL CAPPELLO
Sul cappello che noi portiamo
c’è una lunga penna nera
che a noi serve da bandiera
su pei monti a guerreggiar. ohilalà
Evviva evviva il reggimento
Evviva evviva il Corpo degli Alpin.
Su pei monti che noi saremo
coglieremo stelle alpine
per portarle alle bambine
farle piangere e sospirar. ohilalà
Su pei monti che noi andremo
pianteremo l’accampamento,
brinderemo al reggimento:
Viva il Corpo degli Alpin. ohilalà
FIGLI DI NESSUNO
Noi siam nati chissà quando chissà dove
allevati dalla pubblica carità
senza padre senza madre senza un nome
e noi viviam come gli uccelli in libertà.
Figli di nessuno
tra le rocce noi viviam
ci disprezza ognuno
perché laceri noi siam
ma se c'è qualcuno
che ci sappia comandar e dominar
figli di nessuno
anche a digiuno saprem marciar.
BARBE LUNGHE
Barbe lunghe, penne al vento
sguardo d’aquila lontan,
siam gli alpin del battaglion Tolmezzo
che i confini difendiam.
La piccozza nella mano,
saldo il cor ferrato il pie’,
su gli sci arditi scivoliamo
e mai non trema in cor la fe’.
Quando il cammin si fa più duro
non esitiam, non ci arrestiam.
Quando il cielo si fa scuro
allora noi ripartiam.
Freddo nevaio sconfinato,
dominato dai nostri sci.
Aspro ghiacciaio
che in un giorno tante vittime ghermì.
La nostra penna sarà
Sarà quella che sull’Alpe guizzerà,
e una voce echeggierà,
viva i baldi viva i veci
del glorioso Ottavo Alpin.
VA L’ALPIN SU L’ALTE CIME
1. Va l'alpin su l'alte cime,
passa al volo lo sciator;
dorme sempre sulle cime,
sogna mamma e casolar.
2. Fra le rocce e fra i burroni
sempre lesto è il suo cammin;
quando passa la montagna
pensa sempre al suo destin.
3. Pensa, alpin, al tuo destino:
- c'è il ghiacciaio da passar!
mentre vai col cuore tranquillo,
- la valanga può cascar.
4. Pensa, alpin, la tua casetta,
- chè la rivedrai ancor,
e pensa alla tua bambina,
- orgogliosa del tuo amor.
5. Cantiam uniti una canzone
- la canzone dell'alpin,
e cantiamo con orgoglio:
«questo è il battaglione alpin!».
Al cjante el gjâl
Al cjante el gjâl,
al criche el dì,
mandi ninine me
mandi ninine me
Al cjan te el gjâl,
al criche el dì,
mandi ninine me
mi tocje partì.
E jo partis doman voi vie
consolimi
consolimi,
e jo partis doman voi vie
consolimi a fa l'amôr .
Cûr gnò
no sta vaì
al cjante el gjâl
mi tocje partì.
Cûr gnò
no sta vaì
al cjante el gjâl
mi tocje partì.
Ai preât la biele stele
Ai preât la biele stele,
ducj i sanz dal Paradîs.
Che ‘l Signôr fermi la uere
e'l gnò ben torni in paîs.
Ma tu stele, biele stele
và palese 'l gnò destin.
Và daûr di che montagne
là ch'al è il gnò curisin.
SIGNORE DELLE CIME
Dio del cielo, Signore delle cime
un nostro amico hai chiesto alla montagna
ma Ti preghiamo, ma Ti preghiamo
su nel Paradiso, su nel Paradiso
lascialo andare per le Tue montagne
Santa Maria, Signora della neve
copri col bianco tuo soffice mantello
il nostro amico, nostro fratello
su nel Paradiso, su nel Paradiso
lascialo andare per le Tue montagne