Anno 1929 - La prima uscita ufficiale, anche a gruppo non ancora costituito, si era avuta all'adunata nazionale di Roma (1929).
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Anno 1930 - Il 15 aprile 1930 Pordenone partecipa, al completo, all'11° Adunata Nazionale di Trieste. Si è in molti perché la città è vicina. Particolarmente festeggiato è il caro Sante Vianello per il suo irrompente entusiasmo, per la sua ugola instancabile e per la voce stentorea che riscuote applausi da parte di tutti in tale occasione il Gruppo di S. Vito al Tagliamento che ha per Capo Tita Marin e per Segretario Malacart, interviene con una enorme penna nera che per molti anni sarà l'instancabile, e immancabile simbolo del Gruppo a tutte le manifestazioni della zona.
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Anno 1931 - Il 22 marzo 1931 si costituisce ufficialmente il Gruppo di S. Vito al Tagliamento a cui capo c'è Giobatta Marin. Segretario Antonio Malacart, quindi Secondo Pasut, Pierantonio Macor detto Baldin, Evaristo Blason. Il vero animatore del gruppo era proprio Baldin (che vuoi dire baldo Alpino).
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Anno 1946 - Nel 1946, a S. Vito al Tagliamento organizza il Gruppo per opera dell’Avv. Giobatta Marin, dell'infaticabile Antonio Malacart e di altri soci volonterosi. Si trova come sede un locale presso la Società Operaia.
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Anno 1954 - Il 22 agosto 1954, S. Vito al Tagliamento benedice il nuovo Gagliardetto intestato a Giobatta Marin fondatore; il nuovo Capogruppo Antonio Pascatti dà il benvenuto, quindi Mons. Pietro Corazza, benedice il Gagliardetto di cui è madrina la Signora Marin; il Generale Della Bianca tiene il discorso ufficiale. Per tutta la giornata suona la fanfara di Bagnarola. La sede del Gruppo, che durerà per molti anni, è presso la torre Raimonda, in locali del Comune, dove hanno sede tutte le associazioni.
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Anno 1964 - 23 febbraio 1964: A S. Vito al Tagliamento muore il Capogruppo Antonio Malacart, vecchio Sergente, che era considerato un fratello e un padre dagli Alpini locali, promotore di molte iniziative locali. Antonio Malacart della classe 1904. La sua ultima parola fu: «Alpini... ». Così come visse...
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Anno 1967 - Il 2 giugno 1967, due lapidi commemorative sono scoperte e dedicate ai fratelli Rinaldo e Luigi Dall'Armi nella caserma del 22° Batt.ne Carristi della Serenissima, intitolata agli stessi due eroici combattenti, in S. Vito al Tagliamento. Luigi Dall'Armi, nato a Cornuda di Treviso, visse lungamente in Friuli e, non ancora diciottenne, si arruolò nell'8° Alpini nel Battaglione Matajur. Il 16 novembre 1917, sul Monte Pressolan, Grappa, per ferite all'addome, si immolava alla testa del reparto cioè del Battaglione Val Cismon, del 7° Alpini. Compiva quel giorno 20 anni. Per l'eroico comportamento veniva decorato della Medaglia d'Argento al V. M. Rinaldo Dall'Armi ha pure vissuto molto tra noi e soprattutto a S. Vito al Tagliamento. A 23 anni è già capitano ed il 25 giugno 1917, sull'Ortigara, continua a comandare il plotone mitraglieri, benché gravemente ferito, e si guadagna la prima Medaglia d'Argento. Combatte, come Maggiore dell'8° Alpini la seconda guerra mondiale e si guadagna sul campo la seconda Medaglia d'Argento, in Grecia, per l'eroismo dimostrato, benché ferito. Ottiene di ricostituire il Battaglione Gemona, silurato poi sul Galilea, lo ricostituisce ancora e parte per il Don. Il 30 dicembre 1942, riconquistata la insanguinata quota 146, è colpito a morte. Per l'eroismo dimostrato gli è decretata la 3a Medaglia d'Argento al V. M. Alla suggestiva cerimonia del 2 giugno sono presenti figli e nipoti degli scomparsi, autorità civili e militari, nonché un folto stuolo di Alpini della Sezione. Parlano il Col. Montorzi, Comandante la caserma e il Sindaco di S.Vito Prof. Elio Susanna. Mentre le due lapidi vengono scoperte e benedette, dagli altoparlanti vengono lette le motivazioni delle Medaglie d'Argento e un elicottero lancia fiori.
Medaglia d'Argento al V.M. al Sottotenente 8° Reg.to Alpini Dall'Armi Luigi:
«Dopo aver dato belle prove di coraggio, d'avvedutezza e di sprezzo del pericolo alla testa del suo reparto, in un critico momento, rimasto senza comando, chiede ed ottenne di mettersi alla testa di un plotone di altra compagnia privo d'ufficiale, e con questo si lanciava, di propria iniziativa, al contrattacco di posizione aspramente contesa. Ferito mortalmente, continuava ad incitare i suoi alla resistenza, finché non cadde nelle mani del nemico, dando nobile esempio di fierezza e d'alto spirito militare».
- Monte Prassolan (Grappa), 16 novembre 1917.
Medaglia d'Argento al V.M. al Capitano della 257a Comp. Mitraglieri Dall'Armi Rinaldo da Cornuda (TV):
«In un aspro combattimento in cui la compagnia mitraglieri ai suoi ordini subì perdite molto gravi, dette prova mirabile di speciale perizia e di valorosa energia nel comando. Ferito sulle prime ore del giorno, rimase con insuperabile fermezza al proprio posto di combattimento fino alla sera quando, esausto per il sangue perduto e per le sofferenze, fu trasportato al posto di mediazione».
- Monte Ortigara, 25 giugno 1917.
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Anno 1969 - Il 31 agosto 1969, a San Vito ai Tagliamento c’è il raduno dei reduci del Battaglione Val Leogra e dei Gruppo di Artiglieria Alpina Val d’Isonzo, che nell’ultimo conflitto combatterono in Russia, fianco a fianco, nella Julia. La fanfara alpina di Bagnarola tiene banco per tutta la giornata con le sue meravigliose prestazioni. Dopo un rinfresco offerto a tutti i convenuti, si forma un corteo che si porta dapprima al tempietto ai Caduti per la deposizione di una corona d’alloro e quindi al Santuario della Madonna di Rosa, dove il Padre Francescano Ignazio Faccin, già cappellano militare in Russia con il Battaglione Val Leogra, celebra la Messa.
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Anno 1973 - Il 30 settembre 1973, adunata di sezione a S. Vito al Tagliamento: si festeggia così anche il 40° anniversario di fondazione del locale gruppo. Nel pomeriggio, del 29, gli Alpini locali rendono omaggio ai Caduti deponendo una corona d’alloro nella locale caserma del 32° Battaglione Carri Serenissima. Il 30, raduno in Via Roma, nel nuovo palazzetto dello sport, tra le note della banda alpina di Bagnarola. Preceduto dal picchetto d’onore della «Julia», dalle autorità e dalla banda, il corteo sfila fino alla grande piazza del Popolo. Celebra la Messa al campo Mons. Pietro Corazza. Al termine dei rito il maggiore Adelchi Jus, rappresentante dell’A.N.A. di Udine, legge una lirica in friulano del poeta sanvitese Giuseppe Mitri, già Alpino della Julia. Prendono la parola il Sindaco Campaner, e il Presidente di Sezione, Candotti. Questi ricorda la vita del Gruppo nei suoi 40 anni, rivolge un pensiero ai Caduti, ringrazia i giovani per la loro notevole partecipazione, dona un cappello al coraggioso scalatore Remigio Cordenons che, con una arrampicata di brivido, ha portato a quota 70, cioè sulla vetta del Campanile, le bandiere in onore della Sezione e degli ospiti. Segue quindi il rancio nella «Casa della Gioventù»; alle 16 la banda di Bagnarola tiene un concerto, quindi canta il coro «Alpes» di Oderzo; vengono proiettati film di carattere alpino gentilmente concessi dall’ufficio informativo di Roma per interessamento dell’alpino Augusto Primon del C.A.I. di S. Vito. All’Adunata di S. Vito è presente anche la Medaglia d’Argento Tenente Maieron Ferdinando dell’8° Alpini, comandante la VII° Sezione mitragliatrici del Battaglione Val Tagliamento.
«Comandante di Sezione mitragliatrici, durante ripetuti combattimenti, fu mirabile esempio di ardimento e di valore. In un critico momento d’azione, preso il posto del titolare di un’arma, arrestava col fuoco l’avanzata del nemico. Ferito gravemente al petto, continuava a far fuoco incitando i dipendenti a resistere finchè, esausto per il sangue perduto, cadde e fu circondato da sorvechianti forze nemiche».
- Monte Roncone, Grappa, 13-14-15 novembre 1917.
Il dr. Maieron è stato per molti anni valente Primario del Reparto Medico dell’Ospedale di S. Vito. Attualmente è penna bianca (colonnello), da anni è Commendatore.
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